La moderna implantologia nasce dagli studi di Branemark degli anni ’80 ed è un’implantologia osteointegrata, ampiamente validata dalla ricerca scientifica. Gli impianti vanno cioè inseriti all’interno della compagine ossea, per innescare i processi biologici di osteointegrazione.
Uno dei problemi più rilevanti, riscontrabili durante l’inserimento di un nuovo impianto dentale, è rappresentato appunto dalle “reazioni” dell’osso.
Queste potrebbero essere compromesse principalmente in pazienti con patologie ossee pregresse, ma anche in individui sani, come conseguenza di altri fattori eziologici, tra cui fattori biomeccanici e preparazione inadeguata dell’osteotomia implantare.
A differenza delle tradizionali strumentazioni che asportavano l’osso, oggi, con le nuove frese osteodensificanti, che operano in reverse, cioè in sento antiorario, possiamo ottenere una condensazione dell’osso contro le pareti del tunnel implantare, migliorandone in maniera importante la qualità.
In quali casi, principalmente, l’utilizzo delle moderne tecniche di osteodensificazione ci viene in aiuto?
Sicuramente nei casi di implantologia a carico immediato, quelli cioè dove la protesi viene applicata immediatamente sull’impianto: un’operazione che necessita di una forza di inserimento implantare alta.
Soprattutto in presenza di un osso più tenero, la spinta centrifuga di queste moderne frese, utilizzate con un movimento a pompaggio, garantisce un’espansione dell’osso e, in prossimità del seno mascellare, il rialzo del seno stesso.
Cos’è il seno mascellare?
È una cavità pneumatica del mascellare posteriore, dove l’osso risulta spesso “poco”, quindi deficitario.
Per il suo rialzo, così come per compattare l’osso, un’altra moderna tecnologia ci viene in aiuto: parliamo cioè del “Magnetic Mallet”.
Qualcuno di voi ricorderà gli effetti indesiderati del martello chirurgico del dentista, in grado di far sviluppare spiacevoli sindromi vertiginose.
Il “Magnetic Mallet” nasce proprio per evitare questa reazione spesso prolungata e certamente fastidiosa: è uno strumento magneto-dinamico, costituito da un manipolo energizzato che produce una maggiore energia, con elevate accelerazioni applicate in tempi molto brevi rispetto al martello chirurgico classico.
Con l’utilizzo di questo strumento per l’osteocompattazione, le manovre effettuate per dividere la struttura ossea o espanderla verticalmente o orizzontalmente diventano più accettabili per il paziente: eseguire il rialzo del seno mascellare o, più banalmente, un’estrazione diventa così più semplice e sicuro.
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